I TAPPETI DELLA COLLEZIONE ZALESKI
Il Ridotto del Teatro a Brescia ha presentato dal 15 aprile al 4 giugno la mostra SERENISSIME TRAME tra Brescia e Venezia. Tappeti della collezione Zaleski, a cura di Moshe Tabibnia e Francesca Fiorentino, dedicata a 18 rari tappeti "transilvani" della collezione Zaleski, databili tra fine Cinquecento e Seicento e provenienti da una regione autonoma sotto sovranità ottomana, la Transilvania. La mostra è stata aperta nelle giornate di sabato e domenica dalle 10.00 alle 21.00. Sono stati esclusi dall’apertura i giorni 16 e 22 aprile. Apertura straordinaria lunedì 17 aprile dalle 10.00 alle 21.00. Ingresso libero.
La donazione della famiglia Zaleski alla Fondazione Tassara di 1.325 tappeti antichi ha offerto alla città di Brescia, sede di eventi artistici e culturali di interesse internazionale, l’opportunità unica di godere di una piccola ma preziosissima parte della collezione di tappeti più importante, vasta e completa al mondo.
Sono state quindi molteplici le risonanze della presenza di un patrimonio d’arte unico e affascinate come quello dei tappeti e degli infiniti risvolti culturali e storici che essi hanno offrerto alla formazione culturale della comunità: il tappeto è in sé uno straordinario veicolo di conoscenza per tutti a molti livelli.
Ridotto del Teatro Grande, Corso Zanardelli, Brescia
La mostra ha presentato in anteprima italiana un suggestivo allestimento nello sfarzoso Ridotto rococò del Teatro bresciano di 18 preziosi tappeti “transilvani” della collezione Zaleski ed è collegata proprio all’importante esposizione “Serenissime Trame” in corso a Venezia nel palazzo tardo gotico della Ca’ d’Oro dedicata a 26 antichi tappeti, capolavori assoluti del Quattro e Cinquecento provenienti dalle rotte dei commerci con l’Oriente, sempre della collezione Zaleski, affiancati da tre esemplari della collezione Franchetti e da sei rari dipinti di tappeti del Rinascimento italiano provenienti da musei.
I “Transilvani” sono tappeti dal decoro unico, una originalissima filiazione dei tappeti di corte ottomana della seconda metà del Cinquecento. Rappresentano il tema della nicchia in varie declinazioni, singola, doppia, con o senza colonne, importantissimo in tutte le civiltà antiche come luogo principe dell’apparizione del sacro e della regalità e uno dei più appropriati alla funzione stessa del tappeto presso i popoli antichi dove rappresentava uno spazio riservato all’eccezionalità.
Già oggetto di raffinato collezionismo nel Seicento presso la nobiltà ungherese e transilvana furono gelosamente custoditi e conservati nelle chiese luterane.
‘Riscoperti’ e studiati dalla fine dell’Ottocento ricevettero grande attenzione da parte degli studiosi che vi dedicarono numerose monografie.
La loro bellezza, preziosità e unicità li ha resi nuovamente nel Novecento oggetto di collezionismo, mentre la loro categoria rappresenta una delle tappe storiche del tappeto turco-ottomano dove si può leggere molto della storia, della tradizione e dell’arte ottomana del Seicento.
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